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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Una giornata qualunque

Io sono una persona che va a periodi, quindi, parlare di cosa faccio in una tipica giornata qualunque fa sì che la definizione della stessa mi stia un pò stretta. Ad esempio c'è il periodo in cui lavoro meno e quello in cui lavoro di più. Il periodo che faccio sport e quello in cui mi dedico più al cinema e visitare il centro commerciale qua vicino. In questo post scriverò due tipi di giornate : quella di adesso e quella che svolgo il più delle volte. Allora ... In questo periodo lavoro di più ( faccio il magazziniere pagato a voucher ed in nero ) perché c'è chi è malato e chi fa dei corsi di aggiornamento, quindi, io sono il sostituto. Generalmente lavoro dalle 8 alle 12 e dalle 17 alle 19 o le 20 tranne il venerdì che ultimamente stacco alle 22 perché c'è poco lavoro. La mattina la sveglia suona alle 6.30 perché mi piace alzarmi con calma. Prendo un paio di caffè nei magazzini della Fercam e mi dirigo all'Evason per fare una colazione salata. Lavoro, poi, dritto al Pe

Destino

Adoro questa parola. Credo mi rappresenti appieno. Se qualcuno crede ancora al libero arbitrio, io ho seri dubbi. Già da bambino questa parola mi appariva magica, oltre che veritiera. Certo, nei momenti difficili anch'io ho pregato il Dio cattolico di aiutarmi ma qualcosa dentro me si andava rafforzando nell'idea che era già tutto scritto. I cinesi credono nel destino e questo perché hanno una visione fredda della vita grazie all'astrologia, la chiromanzia ed altre pratiche ritenute occulte. La vita la vedono così com'è. E ci si adattano. Ammetto che credere nel destino è, appunto, avere una visione fredda della vita ma ritengo questo "credo" frutto di un attenta osservazione dell'uomo ( fatta per millenni ) sull'uomo e sulla natura. Crederci non significa lasciarsi andare ma è proprio il lasciarsi andare che significa destino. Il classico esempio di chi si sdraia sul sofà e aspetta è anch'esso il parto del destino. E poi, ... Se qualcuno s'in

La mia città : Prato

Sono nato a Prato, in Toscana, in una tarda mattinata di fine luglio, nel 1976. Mia madre era siciliana ma si era trasferita in questa città quando era molto piccola, da bambina. Come mio padre. Lui era di Barberino di Mugello. Sempre Toscana. Fin da bambino ho vissuto la mia città con giri in macchina la domenica mattina assieme a mio papà. A quel tempo Prato era molto tranquilla, traffico non ce n'era e si poteva viaggiare per ore senza alcun problema. Di extracomunitari neanche l'ombra ma c'erano molte persone del sud Italia, anche se vivevano in quartieri periferici e lì stavano. Il primo quartiere in cui ho vissuto era Chiesanuova. Un posto tranquillo dove la gente si frequentava solo dopo il lavoro, nel pomeriggio o la sera nei bar, per una partita a carte. Da quando ebbi sedici anni cominciai con l'andare in centro per conoscere un pò di ragazze. Il centro era ( ed è ) composto principalmente da quattro strade ( via Garibaldi, via Mazzoni, via Cairoli e via Pugli

Sistema

Dicono che ogni società debba avere un sistema ma non dicono che esso non ha niente a che vedere con le leggi ( per chi non lo avesse ancora capito PRIMA viene il sistema, POI le leggi ). Ci vogliono far credere che è per il nostro bene ma non chiariscono il perché si svolga di nascosto. Infatti, questo fantomatico sistema, si muove di nascosto, meschinamente ( parola che rappresenta benissimo anche le persone che lo mettono in pratica ). Pensate, questi "esseri" passano intere giornate a spiare la gente, "valutandola", cercando di capire chi è e che cosa merita ( ad esempio il tipo di lavoro che uno può fare o la ragazza/o che può avere. In questo caso non posso non pensare se il libro che sto scrivendo verrà mai pubblicato da una casa editrice a prescindere se l'abbia scritto bene o male ). Zitti zitti decidono il dar farsi, all'insaputa dei soggetti. Ma questo è solo il primo step. Non bisogna poi dimenticare lo stupro notturno e le interrogazioni sempre

Il Rispetto

Da bambino ero molto timido. Mi tiranneggiavano ed io reagivo molto raramente. Spesso m'incolpavo, pensando di essere io il responsabile dell'accaduto perché gli avevo dato modo di umiliarmi, magari facendo qualcosa che non dovevo fare ; magari gli avevo offesi senza rendermene conto. Ricordo gli schiaffi dietro la nuca che prendevo mentre ero girato a giocare ai videogiochi al bar ; quando mi voltavo trovavo sempre più persone che ruotavano l'indice per aria come a dire " chi è stato ? ". Queste profonde umiliazioni continuarono in età adolescenziale, seppur in diverso modo. A quest'eta' venivo "semplicemente" deriso per tutto ciò che facevo ; che fosse sport, letture o fare domande che non bisognava fare. Non solo : i miei cosiddetti "migliori amici" ( gente a cui ho dato fiducia per anni ) lo facevano in maniera molto sottile, come se fosse una battuta, un piccolo scherzo per tirar fuori un sorriso. Peccato che quando lo facevo io s

Essere libero

Lo sapete : ho vissuto due anni senza un soldo ed oramai sono SETTE anni che vivo senza casa. Oggi addirittura all'aperto. Ma cosa mi ha spinto a queste scelte ? La Libertà, quella vera, quella senza regole, quella assoluta. Non ho mai creduto che la libertà avesse delle regole pre-imposte, mi è sempre suonato come un controsenso. Per me la parola libertà ha sempre avuto un solo significato : faccio quel che voglio. Punto. Poi, certo, anch'io ho delle regole da seguire ma cambiano a seconda di come mi sento, variano quasi quotidianamente, avendo un solo punto fisso : fare SEMPRE ciò che voglio. Qualcuno adesso mi chiederà come si possa essere liberi senza soldi ed altri che nessuno è mai veramente libero in tutto. Beh', ai primi lasciate che gli risponda con una frase - forse - "fatta" : la Libertà non ha prezzo. Ho già vissuto senza moneta per un pò di tempo e posso dirvi che avendo tanto tempo per pensare sono maturato di un bel pò. Mangiavo alla Caritas e dormi

Le regole del "gioco"

Partiamo da una domanda : la vita è un gioco ? La mia risposta : non saprei. Dipende. Se dovessi esaminare la MIA vita direi che è emozioni, sentimenti, spiritualità. Viverla giocando richiede la condivisione della stessa con gente di un certo livello che non si approfitti dei momenti gioiosi per i suoi scopi. Per viverla come gioco occorre che ci "vada bene" altrimenti, se il finale non ci aggrada, sarebbe una tragedia. Certo, è piacevole viverla positivamente, ispirarsi e partire all'arrembaggio ma i lupi sono sempre in agguato. E questo è realismo. Ma torniamo al titolo del post. Ecco, innanzitutto voglio subito precisare che a me non sono mai interessate "le regole del gioco" perché non ho mai pensato di vivere in conformità con alcun ché. Ho sempre cercato di creare le MIE regole, il MIO gioco. Fin da bambino, essendo il conformismo del sistema stretto per un persona creativa come me, non mi sono adeguato ma mi sono guardato dentro trovando ciò che più mi a

Gli stereotipi

Volgere lo sguardo sugli stereotipi e puntare ad essi vuol dire uniformarsi, conformarsi. Ebbene si, anche essere meno appariscenti spesso significa essere uguali ad uno standard. Immaginate un outfit, un tratto del vostro corpo o del vostro carattere più in evidenza, ... Esso vi è naturale o siete voi a metterlo in risalto "per ..." ? A volte " migliorarsi " è andare in direzioni già scritte. Siate innovativi, invece. Originali. Seguite la VOSTRA ispirazione. Siate voi la conformità. Da ragazzo - e solo adesso me ne accorgo, mea culpa - ho seguito mode che pensavo non lo fossero. Esse hanno frenato il mio sviluppo intellettuale. Solo ora me ne rendo conto. La mia sola originalità - a quel tempo - era il tipo di ragazze che volevo frequentare. Minute, graziose, dolcissime. Ed in questo non sono cambiato. È così che ho imparato a notare il " diverso " che c'è in ognuno di noi ed a farlo uscire. Non è stato facile perché gettar via le maschere richiede p

La speranza.

"Attesa fiduciosa in un futuro positivo e, in particolare, che si realizzi qualcosa che si desidera". Questo è il significato della parola Speranza secondo il nostro dizionario italiano. E sono d'accordo. Ma ... in particolare, cosa significa per me questa parola così dolce ma allo stesso tempo energica, forte ? Lasciate allora che vi dica che i miei occhi si illuminano al suo solo pensiero, che la mia mente entri in uno stato di pensiero acceso dove tutto è possibile, dove il mio corpo trema per la gioia che dà. Aristotele diceva che la speranza è un sogno fatto da svegli. Non sono d'accordo. Il sogno notturno si spegne al mattino e quello pensato da sveglio ha come motore proprio la Speranza ; è questa la sua forza. E non lasciatevi ingannare, tutti sperano. Dal più cattivo al più buono. Casanova diceva che non soffriamo mai , o almeno molto di rado, senza nutrire la speranza della guarigione ; e la speranza è un piacere. Niente può abbatterci se speriamo, ci avete

Cambiamenti nel tempo

Nella vita si cresce, ed anche se una parte di noi vuole rimanere adolescenziale e un pò bambina è bene che qualcosa s'impari. Ho esaminato a lungo il tracciato che ho percorso fin ora e sono arrivato alla conclusione che, si, ho delle diversità che ho acquisito col tempo ( il tempo è e sarà sempre l'ago della bilancia del passare del tempo stesso ). Sono tre. Prima di elencarvele lasciate che vi ricordi l'orgoglio che ho sempre avuto - e messo - in tutto ciò che ho vissuto. La prima a cui ho fatto caso è stata la CAPACITA' DI ADATTARMI, di cambiare se lo avessi ritenuto opportuno, senza chiedermi se era conveniente ma semplicemente usando le mie sensazioni interne - percependomi -, emozionali collegate al cervello piuttosto che lasciare che fosse l'istinto animale ad avere la meglio. Anche se non mi sono certo uniformato ( come vivo parla da sé ) ho sentito e capito che dovevo - almeno qualcosa - concedere per essere più affinato a me stesso senza incattivirmi con

Il piacere di pensare

Con gli anni - dicono - si raggiunge una certa maturità. Dicono che l'incoscenza dell'azione lasci spazio alla saggezza del pensiero. Credo proprio che sia così. Io ne sono l'esempio più lampante. Oramai sono anni che passeggio per strade secondarie o mi sdraio sopra un paio di pleds con l'unico scopo di pensare. Voglio specificare che mi prendo proprio del tempo per farlo, non capita a caso. I miei pensieri vanno in più differenti direzioni. Prediligono il futuro, i miei progetti, ma non disdegnano le esperienze passate, sia sul lavoro che nell'amicizia come nell'amore. Ed io ci lavoro su. Cerco di farne tesoro. Cerco di lavorarci sopra come fosse un mestiere da cui tirarci fuori lo stipendio. Non solo. Pensare mi da' forti emozioni, sensazioni. Ammetto che spesso melanconia e nostalgia hanno sopravvento ma questo a me piace. Mi piace vivere di profondità emotive, mi fa sentire vivo. Riesco ad entrare in profondità sulle questioni che reputo importanti ( e

L'ombra della Morte è su di me ?

Fin da che' ho ricordi ho sempre sentito l'ombra della Morte su di me e l'ho sempre vissuta come avviso per tutto ciò che facevo. Fin da bambino avevo questa compagna indesiderata a farmi compagnia. Ricordo la solitudine ( già a quell'epoca ) con la sensazione di non essere mai solo. Ultimamente la situazione è peggiorata. Ho incubi ricorrenti. Sogno ormai spesso di morire di tumore, cancro, SLA ( che credo sia una delle morti peggiori perché si continua a capire ma non ci si può muovere ne' parlare ) e addirittura sparato, con un colpo alla testa, allo stomaco o alla schiena. Non so perché questo accade ma lo percepisco come un monito. È come se dovessi stare attento ad ogni particolare direzione della vita che possa prendere. Per questo sento il bisogno di stare attento a dove vado, a ciò che faccio. Vi dico ciò che vedo : un ombra nera, come se una persona con un mantello che gli copre tutto il corpo - da testa ai piedi - mi seguisse appena dietro di me, da un la

Un giorno melanconico

Oggi è e sarà un giorno pieno di melanconia e nostalgia. L'ho sentito subito, appena mi sono alzato. Mi sento triste. La mia testa è piena di ricordi. Li vedo, prima confusionatamente poi , via via, sempre più nitidi. Mi vedo passeggiare nelle vicinanze del cinema che ho frequentato ( e tutt'ora frequento ) negli anni in cui non lavoravo. Mi vedo cercare e raccogliere monetine per pagarmi un entrata. Sono vestito di stracci (si può dire) ed ho la testa china. Alzo lo sguardo sulle locandine dietro le vetrate cercando di decidere quale film potrei oggi vedere. Ma mi vedo passeggiare anche per i giardini adiacenti. C'è un ponticino. Alcune sue assi di legno sono nere, bruciate. Dev'esserci successo qualcosa.Lo passo. C'è un lungo viottolo che passa attraverso l'erba. È fatto di ghiaia e sassolini. Da una parte una serie di panchine sempre in legno. Mi siedo. È nuvolo. Tra poco pioverà. Non importa. Oggi non ho voglia di disperarmi. Penso, rifletto. Forse medito. L