La sigaretta ? E se fosse un mondo parallelo, astratto ma meditativo ?

Cammino per il parcheggio. Il mio corpo mi parla ma non dice niente di buono. A volte mi sembra di tremare. Ho bisogno di una sigaretta. Non ho un centesimo da più di dieci giorni ed oramai è un continuo chiederla ai tipi del parcheggio in cui vivo, anzi, sopravvivo. Giornate passate tutte quasi uguali dove il cambiamento più consistente è la lettura di un libro diverso da quello dei giorni scorsi. Cammino, osservo, noto, mi dirigo verso qualcuno che può aiutarmi. Strisciando emotivamente gliene chiedo una. La sua faccia grinzosa non sembra infastidita. Approva. Lo ringrazio sempre strisciando emotivamente con ora un sospiro di sollievo che avvolge corpo (principalmente ) e mente. L'accendo soddisfatto e mi accorgo ( o mi sembra ) che il tempo si è fermato. Mentre aspiro il mio conscio inizia a viaggiare verso argomenti, sia interessanti ( o reputati tali da me ) come cosa fare con i soldi della pensione del prossimo mese, magari un piccolo viaggio, un pasto abbondante delle mie prelibatezze preferite o semplicemente gettarli al vento del cinema, che quelli più svariati tipo il sesso che non faccio da anni, il motivo di una vita così spartana che il tempo ormai mi ha abituato a fare o l'interessamento ai vari siti "complottistici". Nella mia mente è tutto un susseguirsi di immagini, immagini che il mio corpo li assorbe in maniera trascendentale, come se stessi meditando camminando. Mi chiedo dov'è che risieda tutto sto potere nel tabacco perché nessuno me ne aveva mai parlato. Credo forse sia l'astinenza forzata che porti a questo. È incredibile come un'aspirata possa porre l'uomo su altri fronti, in altre e alte frontiere : mi sembra quasi di essere più spirituale 😊. A volte persino i colori assumono altre sfumature. Ma è quando la sigaretta finisce che capisco : si chiama Dipendenza e ne sono assuefatto. Purtroppo ? Oppure no ? A volte me lo chiedo anch'io.

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